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La caduta del mercato dei videogiochi fisici: un fenomeno strutturale

La risposta alla domanda iniziale è chiara: Switch 2 difficilmente cambierà il destino del mercato dei videogiochi fisici. La transizione verso il digitale appare inarrestabile, guidata da fattori economici, tecnologici e culturali. Tuttavia, il declino del fisico non è solo una questione di numeri: è un cambiamento che ridisegna il modo in cui viviamo e possediamo i videogiochi, con tutte le implicazioni che ne derivano. Nintendo, con le sue peculiarità, rappresenta ancora un baluardo per il mercato fisico, ma persino l’azienda giapponese dovrà confrontarsi con una realtà sempre più dominata dal digitale. Il futuro dei videogiochi sarà più comodo e immediato, ma anche meno tangibile e permanente, sollevando interrogativi su cosa significhi davvero possedere un gioco in un’era di cloud e licenze digitali.

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Un declino apparentemente inarrestabile

Il mercato dei videogiochi fisici, un tempo colonna portante dell’industria videoludica, sta vivendo un declino apparentemente inarrestabile. Negli ultimi quindici anni, l’adozione sempre più massiccia del digitale ha cambiato radicalmente le abitudini di consumo, relegando le copie fisiche a una nicchia. Secondo molti analisti, tra cui Mat Piscatella di Cicarna, nonostante l’arrivo di nuove console come la tanto attesa Switch 2, è improbabile che si assista a un’inversione di tendenza significativa. Al massimo, ci si aspetta qualche piccolo segnale positivo legato a caratteristiche specifiche della piattaforma Nintendo, ma nulla di capace di rianimare un settore che sembra ormai irrimediabilmente segnato. Il problema è infatti strutturale: la comodità dell’acquisto digitale, la crescente qualità delle infrastrutture online e il peso della distribuzione fisica rendono quest’ultima opzione sempre meno competitiva. Tuttavia, questa evoluzione non è priva di conseguenze: il mercato dell’usato si riduce, il controllo delle aziende aumenta e l’accesso futuro ai giochi potrebbe essere compromesso.

Crollo verticale negli USA: i numeri parlano chiaro

I dati provenienti dal mercato statunitense, tra i più grandi al mondo, raccontano una storia inequivocabile. Negli ultimi tre anni, i ricavi delle vendite di giochi fisici sono crollati, passando da 4 miliardi di dollari nel 2021 a meno di 2 miliardi nel 2024, segnando un dimezzamento netto. Per avere un’idea ancora più chiara, basta confrontare questi numeri con il 2008, anno d’oro del mercato fisico, in cui i ricavi avevano raggiunto la cifra record di 12 miliardi di dollari. In meno di due decenni, il settore ha subito una contrazione dell’85%, un cambiamento epocale che riflette non solo la diffusione del digitale, ma anche un’industria sempre più orientata alla velocità e alla convenienza. Secondo Piscatella, un fattore ulteriore che potrebbe aver contribuito al calo nel 2024 è il rallentamento delle uscite per Nintendo Switch, una delle poche piattaforme che mantiene ancora una quota significativa di vendite fisiche. Questa contrazione non è solo economica, ma anche culturale: i negozi di videogiochi si riducono, e con essi sparisce una parte dell’esperienza sociale legata al gaming.

Nintendo Switch e il fenomeno delle copie fisiche

Nonostante il contesto generale, Nintendo Switch rappresenta un’eccezione interessante. In un mercato dominato dal digitale, il 65% dei giochi acquistati per Switch nel 2024 in Europa è stato in formato fisico, una percentuale sorprendente rispetto a quella delle piattaforme concorrenti. Questo fenomeno è il risultato di diversi fattori. Da un lato, la memoria interna limitata di Switch, espandibile solo tramite microSD, spinge molti utenti a preferire le copie fisiche. Dall’altro, l’esperienza dell’eShop di Nintendo è ancora macchinosa e poco intuitiva rispetto a piattaforme come il PlayStation Store o il Microsoft Store. Inoltre, i giochi first party di Nintendo mantengono un valore elevato nel tempo, rendendo più conveniente acquistarli in formato fisico per poi rivenderli sul mercato dell’usato. Questa dinamica economica, unita al fascino delle custodie e delle edizioni speciali, continua a sostenere un mercato che altrove sembra ormai condannato. Tuttavia, è improbabile che Switch 2 riesca a mantenere questa tendenza inalterata, soprattutto se Nintendo non dovesse migliorare la sua offerta digitale.

Switch 2: un futuro incerto per il fisico

L’imminente arrivo di Switch 2 potrebbe offrire un piccolo respiro al mercato delle copie fisiche, ma non sarà sufficiente a invertirne la rotta. Secondo Piscatella, i dati del 2025 potrebbero mostrare un lieve miglioramento grazie all’entusiasmo per la nuova console, ma il digitale continuerà a dominare. Nintendo potrebbe tentare di preservare una certa quota di vendite fisiche sfruttando le caratteristiche uniche dei suoi prodotti e puntando su edizioni limitate, ma il contesto globale resta inesorabile. Con l’espansione dei servizi di abbonamento come il Game Pass e le piattaforme di cloud gaming, il digitale offre un livello di comodità e accessibilità che il fisico non può eguagliare. Tuttavia, questa transizione porta con sé delle criticità: quando i server chiudono, i giochi digitali rischiano di sparire per sempre, lasciando i giocatori senza accesso ai titoli acquistati. Inoltre, la fine del mercato dell’usato priva i consumatori di un’opzione economica e sostenibile, mentre rafforza il controllo delle aziende su ogni aspetto della distribuzione e del consumo.

Conclusioni: un mercato in trasformazione

La risposta alla domanda iniziale è chiara: Switch 2 difficilmente cambierà il destino del mercato dei videogiochi fisici. La transizione verso il digitale appare inarrestabile, guidata da fattori economici, tecnologici e culturali. Tuttavia, il declino del fisico non è solo una questione di numeri: è un cambiamento che ridisegna il modo in cui viviamo e possediamo i videogiochi, con tutte le implicazioni che ne derivano. Nintendo, con le sue peculiarità, rappresenta ancora un baluardo per il mercato fisico, ma persino l’azienda giapponese dovrà confrontarsi con una realtà sempre più dominata dal digitale. Il futuro dei videogiochi sarà più comodo e immediato, ma anche meno tangibile e permanente, sollevando interrogativi su cosa significhi davvero possedere un gioco in un’era di cloud e licenze digitali.

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